venerdì 25 aprile 2014

Il 25 aprile non è la festa di tutti

Il corpo di Benito Mussolini esposto a Milano in Piazza Loreto.
Oggi è il 25 aprile, la festa della Liberazione, e si commemora la liberazione dell'Italia dall'occupazione nazista-fascista. 
Sì, anche il fascismo ha portato il nostro paese a vivere quei terribili momenti. Oggi l'apologia del fascismo è un reato previsto dalla legge n. 645/1952, nota anche come Legge Scelba. Tale legge sanziona chiunque faccia parte di un'associazione, di un movimento o di un gruppo avente le caratteristiche e perseguente le finalità di riorganizzazione del disciolto partito fascista, oppure da chiunque pubblicamente esalti esponenti, princìpi, fatti o metodi del fascismo, oppure le sue finalità antidemocratiche.
Nonostante ciò, a distanza di più di sessant'anni, c'è chi si ritiene fascista, chi indossa magliette raffiguranti il duce (la "d" minuscola è volontaria), chi sfoggia fotografie in pose naziste e si ritiene un nostalgico del ventennio fascista perché quando c'era "lui" si stava meglio.
Ecco, il 25 aprile non è la festa degli individui che ho citato qui sopra. Potrei citare tante altre categorie che non sono degne di celebrare questo giorno ma l'elenco rischierebbe di diventare lungo e occuperebbe tutto lo spazio di questo post. 
Il 25 aprile non è la festa di tutti ma è la festa di chi condivide i valori e gli ideali dell'antifascismo e di chi, anche oggi, continua a essere un partigiano della libertà e della Costituzione Italiana. Ecco, è la loro festa.
Questo breve post, però, lo dedico agli indegni di questa festa. A loro dedico soprattutto la foto di copertina, così, giusto per ricordare la fine che il popolo italiano fece fare al duce.
Ah.. dimenticavo.. buon 25 aprile!! 

venerdì 18 aprile 2014

Così Sel si è fatta in quattro

 dal Bresciaoggi 
di mercoledì 16 aprile 2014 (pag. 13)

articolo di Irene Panighetti


NUOVO COORDINAMENTO. Due figure storiche e due giovani per gestire e rilanciare il partito    

Col capogruppo in Loggia di Al lavoro con Brescia Albini ci sono l’ex verde Mori, D’Adda e Grasso 

Sinistra Ecologia e Libertà di Brescia rinnova le cariche, facendosi letteralmente in quattro per attuare il suo progetto politico per la città: da un unico portavoce cittadino si è infatti passati a un coordinamento composto da quattro persone di diverse generazioni: dai due con maggiore esperienza e di ormai storica presenza nello scenario politico bresciano, ovvero Donatella Albini - oggi consigliera comunale capogruppo di Al lavoro con Brescia - e Paolo Bravi Mori, che proviene dalla storia e dalle esperienze in Consiglio comunale con il partito dei Verdi. A loro si affiancano i più giovani Elisa D'Adda e Andrea Grasso, per rispondere meglio «all'urgenza di nuovo che è uscita dal congresso nazionale», ha osservato Albini.
Il primo appuntamento con il quale i quattro si devono confrontare è la campagna elettorale per le europee, per le quali Sel appoggia la lista Tsipras: «Ci impegniamo, ma al centro delle attenzioni vi sono le questioni locali». A un anno dal cambio di giunta, Sel esprime un «convinto sostegno alla lista Al lavoro con Brescia e al sindaco», ha continuato Albini, nella consapevolezza che c'è bisogno però di fare un salto, portare avanti un sogno che sia condizione di cambiamento, rispondendo alla pressante domanda di giustizia che viene dai cittadini: «La rabbia presente nel tessuto sociale deve essere trasformata in passione che permetta di cambiare il presente assieme, senza disperdere le energie in atti che non portano a nulla».
SEL INTENDE impegnarsi sui tanti temi di stringente attualità per Brescia, in primis l'ambiente, «per passare dalla gestione dell'emergenza all'attuazione di buone pratiche», ha osservato Mori, chiedendo - in merito alla specifica vicenda del cromo esavalente - «che si dia una risposta sicura alla città sulla corretta misura del pericolo».
Altra tematica che sta a cuore al coordinamento è la «solidarietà verso i lavoratori, rilanciando il ruolo del Comune sia come ente datore di lavoro, sia come mediatore tra imprenditori privati e lavoratori», ha continuato Albini, che ha anche sottolineato l'importanza di «mettere in relazione i saperi e le esperienze di altre realtà presenti sul territorio, per promuovere la partecipazione al governo del bene comune e alla cura delle persone». Tra le relazioni in corso, è stata ricordata quella con il coordinamento Nuove famiglie uguali diritti, con il quale Sel si sta impegnando per il riconoscimento delle famiglie di fatto.
Dai due soggetti più giovani della nuova direzione del partito arriva lo stimolo alla lotta alla mafia: in particolare Grasso, che fa parte della locale rete antimafia, ha ricordato che «Brescia è la terza città del Centro-Nord per numero di beni confiscati dopo Roma e Milano, ed è quindi arrivato anche per noi il momento di chiamare le cose con il loro nome e di attuare una seria ed efficace lotta contro la criminalità organizzata».

Il coordinamento bresciano di Sel si fa in quattro per le Europee e non solo

dal Giornale di Brescia
di martedì 15 aprile 2014 (pag. 13)

Articolo di a. pas.

Il coordinamento di Sel Brescia si fa in quattro. Perché se fino a ieri il portavoce era Mirko Lombardi, ora il testimone è passato a Donatella Albini, Paolo Bravi Mori, Elisa D’Adda e Andrea Grasso. «Due giovani e due diversamente giovani», sottolineano Bravi Mori e Albini (i «diversamente giovani»), quest’ultima capogruppo in Consiglio comunale del comitato Al lavoro con Brescia. «Ma anche due donne e due uomini»: insomma un equilibrio generazionale e di genere che «ci permetterà di avere uno sguardo più ampio e approfondito», fa notare Bravi Mori. 
Prima incombenza del nuovo coordinamento la campagna elettorale in vista delle Europee, per la candidatura alla Presidenza della Commissione Ue del politico greco Alexis Tsipras. «Senza però tralasciare le questioni bresciane - sottolinea la Albini -, prima fra tutte la questione ambientale». In merito alla quale, parlando della presenza di Cromo esavalente nell’acqua, Bravi Mori dichiara la «necessità di un intervento diretto dell’Istituto superiore della sanità, che illustri ai bresciani in modo inequivocabile l’entità del pericolo». Altri obiettivi di Sel Brescia la questione della partecipazione (consigli di quartiere e cittadinanza agli immigrati) e la lotta alle infiltrazioni mafiose, «perché Brescia è la terza città del Centro-Nord per beni confiscati alla mafia - sottoli- nea Andrea Grasso -. Perciò chiediamo al Comitato per la legalità costituito dal sindaco Del Bono di occuparsi anche di questo».