mercoledì 5 ottobre 2011

Aderiamo alla movimentazione contro il comma "ammazzablog"

L’idea che accolgo e vi invito a diffondere: invitare i blogger, chi frequenta e “abita” la rete a condividere, postare (anche su facebook e su twitter), diffondere lo stesso post come segnale di protesta contro il comma 29, cosiddetto ammazza-blog.
Il post scelto è di Bruno Saetta e spiega bene COSA NON VA IN QUESTA NORMA. QUI raccogliamo tutte le adesioni, inserite l’url del vostro post.
Perché abbiamo scelto proprio questo post? Perché vogliamo sottolineare che la nostra non è ‘indignazione automatica’, come per esempio MASSIMO MANTELLINI ha sottolineato, ma una protesta informata. Sulla questione della scelta di definire quella norma ‘ammazzablog’ consigliamo la lettura di QUESTO ARTICOLO sempre di Bruno Saetta.
ECCO IL TESTO DA DIFFONDERE:
Cosa prevede il comma 29 del ddl di riforma delle intercettazioni, sinteticamente definito comma ammazzablog?
Il comma 29 estende l’istituto della rettifica, previsto dalla legge sulla stampa, a tutti i “siti informatici, ivi compresi i giornali quotidiani e periodici diffusi per via telematica”, e quindi potenzialmente a tutta la rete, fermo restando la necessità di chiarire meglio cosa si deve intendere per “sito” in sede di attuazione.
Cosa è la rettifica?
La rettifica è un istituto previsto per i giornali e le televisione, introdotto al fine di difendere i cittadini dallo strapotere di questi media e bilanciare le posizioni in gioco, in quanto nell’ipotesi di pubblicazione di immagini o di notizie in qualche modo ritenute dai cittadini lesive della loro dignità o contrarie a verità, questi potrebbero avere non poche difficoltà nell’ottenere la “correzione” di quelle notizie. La rettifica, quindi, obbliga i responsabili dei giornali a pubblicare gratuitamente le correzioni dei soggetti che si ritengono lesi.
Quali sono i termini per la pubblicazione della rettifica, e quali le conseguenze in caso di non pubblicazione?
La norma prevede che la rettifica vada pubblicata entro due giorni dalla richiesta (non dalla ricezione), e la richiesta può essere inviata con qualsiasi mezzo, anche una semplice mail. La pubblicazione deve avvenire con “le stesse caratteristiche grafiche, la stessa metodologia di accesso al sito e la stessa visibilità della notizia cui si riferiscono”, ma ad essa non possono essere aggiunti commenti. Nel caso di mancata pubblicazione nei termini scatta una sanzione fino a 12.500 euro. Il gestore del sito non può giustificare la mancata pubblicazione sostenendo di essere stato in vacanza o lontano dal blog per più di due giorni, non sono infatti previste esimenti per la mancata pubblicazione, al massimo si potrà impugnare la multa dinanzi ad un giudice dovendo però dimostrare la sussistenza di una situazione sopravvenuta non imputabile al gestore del sito.
Se io scrivo sul mio blog “Tizio è un ladro”, sono soggetto a rettifica anche se ho documentato il fatto, ad esempio con una sentenza di condanna per furto?
La rettifica prevista per i siti informatici è quella della legge sulla stampa, per la quale sono soggetti a rettifica tutte le informazioni, atti, pensieri ed affermazioni ritenute dai soggetti citati nella notizia “lesivi della loro dignità o contrari a verità”. Ciò vuol dire che il giudizio sulla assoggettabilità delle informazioni alla rettifica è esclusivamente demandato alla persona citata nella notizia, è quindi un criterio puramente soggettivo, ed è del tutto indifferente alla veridicità o meno della notizia pubblicata.
Posso chiedere la rettifica per notizie pubblicate da un sito che ritengo palesemente false?
E’ possibile chiedere la rettifica solo per le notizie riguardanti la propria persona, non per fatti riguardanti altri.
Chi è il soggetto obbligato a pubblicare la rettifica?
La rettifica nasce in relazione alla stampa o ai telegiornali, per i quali esiste sempre un direttore responsabile. Per i siti informatici non esiste una figura canonizzata di responsabile, per cui allo stato non è dato sapere chi sarà il soggetto obbligato alla rettifica. Si può ipotizzare che l’obbligo sia a carico del gestore del blog, o più probabilmente che debba stabilirsi caso per caso.
Sono soggetti a rettifica anche i commenti?
Un commento non è tecnicamente un sito informatico, inoltre il commento è opera di un terzo rispetto all’estensore della notizia, per cui sorgerebbe anche il problema della possibilità di comunicare col commentatore. A meno di non voler assoggettare il gestore del sito ad una responsabilità oggettiva relativamente a scritti altrui, probabilmente il commento (e contenuti similari) non dovrebbe essere soggetto a rettifica.

martedì 20 settembre 2011

Legge elettorale: “Ecco perchè è importante abolire il porcellum”

Fra tutte le furbate della Casta per mantenersi al potere e garantirsi delle poltrone in Parlamento senza faticare troppo, l’attuale legge elettorale, definita “PORCATA” dal suo creatore Roberto Calderoli, è certamente una delle peggiori. Il nostro Paese sta attraversando un momento molto difficile e ciò che la gente si aspetta è un segnale forte di cambiamento che provenga dalle Istituzioni. Siamo però amministrati da un Governo immobile che pensa solo a risolvere i guai giudiziari del Presidente del Consiglio e non a promuovere riforme per il bene dei cittadini italiani. Non potendo fare affidamento su un Parlamento di nominati, i comitati, le associazioni e i singoli cittadini hanno deciso che è arrivato il momento di scendere in campo per cambiare la legge elettorale. Lo scopo è quello di raccogliere 500 mila firme per abolire il “PORCELLUM” e ridare valore e dignità al voto di ogni singolo cittadino. Attraverso il referendum si punta a ritornare a una legge elettorale che consenta di sbloccare le liste, scegliendo il nome dei propri rappresentanti al loro interno, oltre alla proposta di eliminare il premio di maggioranza e di innalzare la soglia al 4% di sbarramento, più il diritto di indicare il candidato premier. Gli eletti, quindi, non sarebbero più nominati dai segretari di partito ma scelti tra i candidati attraverso la preferenza unica. L’attuale legge elettorale impone onorevoli e senatori nominati dalle segreterie dei partiti, liberi da qualsiasi controllo dell'elettore e del territorio. Un sistema dannoso per la democrazia del nostro Paese, che in questi anni ha creato solamente la perdita di fiducia nelle istituzioni e l’allontanamento dei cittadini dalla politica. In una sana e corretta democrazia, i parlamentari sono eletti dal popolo e a esso devono rispondere, ma purtroppo oggi non è così. Senza un rapporto diretto fra elettore ed eletto, è come dare un mandato in bianco al parlamentare, senza alcun vincolo con chi lo ha votato. Assistiamo sempre più spesso a politici che cambiano schieramento da un giorno all’altro secondo ciò che più gli conviene. L’episodio più famoso ed eclatante è quello del gruppo dei tre “Responsabili”, risalente al voto di fiducia al Governo del 14 dicembre scorso. Come detto da Nichi Vendola al termine della manifestazione della CGIL del 6 settembre, “cancellare il Porcellum è un atto d’igiene politica, istituzionale e culturale”. E’ giunto il momento che i cittadini tornino a scegliere i propri rappresentanti.

martedì 26 luglio 2011

Cartiera di Toscolano: un giorno importante per i lavoratori

La Cartiera di Toscolano Maderno ha una storia di 630 anni di attività produttiva e oltre a dare lavoro a 300 persone, rappresenta anche una risorsa sociale e fondamentale per l’intera comunità e per tutti i paesi limitrofi. Durante un incontro tra la Direzione aziendale della Cartiera di Toscolano (gruppo Burgo) e le rappresentanze Sindacali Unitarie tenutosi il 28 settembre 2010, fu presentato un piano di ristrutturazione che prevedeva di fermare parte della lavorazione della Cartiera, la macchina 11, lasciando senza posto di lavoro 115 lavoratori. Da quel giorno è iniziata una dura e lunga vertenza da parte dei lavoratori nei confronti dell’azienda. Ovviamente le preoccupazioni erano molte, quindi i lavoratori e le rappresentanze sindacali hanno cominciato a organizzare ad assemblee pubbliche per fare il punto della situazione e per studiare nuove soluzioni. Dalle varie assemblee sono nate diverse attività, tra le quali: ore di sciopero, assemblee pubbliche, presidi dell’area, dialogo con le forse sociali e politiche e una fiaccolata per coinvolgere l’intero territorio. Tutte le iniziative proposte dai lavoratori della Cartiera sono state molto partecipate e sentite dalla popolazione. Nonostante ciò, il futuro dell’azienda rimaneva incerto. La bella notizia giunge finalmente pochi giorni prima di Natale. Il 18 settembre 2010, infatti, è stato trovato l’accordo tra l’azienda e i sindacati. L’intenzione iniziale della proprietà (GRUPPO BURGO) era quella di dichiarare “cassa integrazione straordinaria per cessazione dell'attività sulla linea produttiva 11”. Poi, grazie alle assemblee e agli incontri con i sindacati la proprietà ha deciso di dichiarare la ”cassa integrazione per stato di crisi” della durata massima di un anno. L’accordo è stato poi proposto ai lavoratori della cartiera che hanno votato favorevolmente quasi a unanimità, solo 7 voti contrari. Durante l’anno sono previsti corsi di formazione per il ricollocamento degli operai, attuazione di contratti di solidarietà e ammortizzatori sociali. All’interno della fabbrica, la macchina 10 resterà in funzione con la promessa da parte della proprietà d’investimenti. Dopo tanto impegno, venerdì 15 luglio è stato una giorno di festa per i dipendenti della cartiera, trascorsa con il Segretario Nazionale della CGIL Susanna Camusso e altri esponenti della Segreteria Nazionale e Bresciana. Una giornata intesa con visita al museo della Cartiera e conclusasi dopo la visita guidata all’interno della fabbrica. Di tutta la giornata, il momento più significativo è stato sicuramente quando il rappresentante RSU CGIL ha preso la parola ed ha raccontato in maniera perfetta ed emozionante le varie fasi della lunga vertenza, ricordando che dal prossimo anno bisognerà impegnarsi per applicare il contratto di solidarietà ai 275 lavoratori ora impiegati. Con la speranza che la vicenda possa concludersi definitivamente in maniera positiva per i lavoratori, mi auguro che sia fatto tutto il possibile per stare vicino all’intera comunità e soprattutto ai lavoratori della Cartiera di Toscolano Maderno.

martedì 5 luglio 2011

Perchè lascio Idv

Da quando mi sono iscritto all’Italia dei Valori, sono passati due anni e sono cambiate moltissime cose.
Credevo di aver aderito a un progetto politico fantastico, anzi, il migliore. Mi sembrava tutto davvero bello.
Attraverso la militanza attiva all’interno del partito, ho conosciuto ottime persone con le quali sono sceso felicemente in piazza a manifestare, con le quali ho stretto un rapporto di amicizia e con le quali ho preso acqua e freddo sotto i gazebo per raccogliere le firme per i referendum.
Sempre attraverso la militanza attiva, ho però anche avuto modo di conoscere molti aspetti negativi all’interno del partito. Ho dovuto mandare giù tante amarezze con la speranza e la voglia di cambiare il partito da dentro. Ho sentito frasi del tipo: “Il partito sono io”, ho visto esponenti di ex forza italia essere candidati e premiati, ho visto chiedere aiuto a noi giovani solo quando c’era bisogno di organizzare banchetti e i “lavori sporchi”, ho sentito chiedere soldi per utilizzare la sede e ho visto i miei commenti cancellati dal profilo di facebook. Mi fermo qua, non vorrei correre il rischio di ricevere qualche querela…
In due anni di vita politica all’interno dell’Italia dei Valori ho dato il mio contributo per temi molto importanti come l’antimafia o per la riuscita dei referendum sull’acqua, nucleare e legittimo impedimento.
Ora non credo più che questo partito sia davvero il migliore. Anche a livello nazionale, l’indirizzo politico sta cambiando, da forte opposizione a Berlusconi e al berlusconismo, a parole più morbide per racimolare voti nell’elettorato centrista e moderato.
Qualcuno mi ha chiesto perché voglio scrivere una lettera di dimissioni se non ho mai avuto nessun incarico. Mi hanno chiesto perché non esco e basta. La risposta è semplice. In idv e per idv, ho combattuto e lottato mettendo la mia faccia. Mi considero di sinistra (anche se alcuni dirigenti del partito dicono che le ideologie non esistono più) e dopo le ultime posizioni prese dal nazionale inizio a provare vergogna quando vengo associato al partito. Ho collaborato con un partito che credevo fosse di sinistra, non intendo seguire un partito moderato di centro.
Forse ho detto qualcosa di troppo, ma è semplicemente ciò che penso. In fin dei conti in questi anni ho difeso strenuamente la libertà di pensiero e di parola. Non vedo perché non posso sentirmi libero anch’io?
Un saluto lo dedico a chi resterà in idv e un caro abbraccio lo dedico agli amici che resteranno in idv. A chi invece deciderà di costruire insieme una nuova e grande sinistra, dedico una stretta di mano e una maglietta “rossa” da sporcare perché c’è tanto lavoro da fare.

domenica 3 luglio 2011

La monnezza è anche al nord!!

Ebbene sì!! La monnezza è anche al nord!! Ormai da qualche tempo, sui quotidiani e sui tg nazionali, vediamo molte immagini e servizi sulla spazzatura sparsa per le vie di Napoli. Seguendo i giornali e i telegiornali sembra che il problema della spazzatura riguardi solo ed esclusivamente il meridione, in particolare Napoli.
Cari amici, non è così. E' vero, a Napoli il problema dura da molto tempo, ma questo non vuol dire che al nord si possa festeggiare.
Analizzare la situazione dei rifiuti a Napoli non è semplice perché oltre ad una cattiva gestione dei rifiuti avvenuta negli ultimi anni, bisogna anche tener conto delle numerose infiltrazioni mafiose esistenti nel servizio dello smaltimento dei rifiuti.
Voglio quindi scrivere qualche riga sulla gestione dei rifiuti al nord. La foto che state vedendo l'ho scattata qualche giorno fa, precisamente lunedì 27 giugno alle 9. Non ero in vacanza al sud, ma stavo passeggiando per le vie del mio paese: Borgosatollo. Da qualche mese, il Comune di Borgosatollo ha avviato un nuovo servizio per la gestione dei rifiuti: LA CALOTTA ELETTRONICA. Un dispositivo applicato sopra i cassonetti che si apre con una chiavetta consegnata a ogni famiglia. Ai cittadini è stato detto che questo sistema è il migliore in circolazione e che la raccolta dei rifiuti "porta a porta" costava troppo. Tutto questo sulla base dei dati chiesti a una sola azienda (APRICA - del gruppo A2A) la quale non aveva alcun interesse ad avviare il sistema del “porta a porta”. Un metodo che ai cittadini non piaceva e che comporta anche diverse difficoltà, poiché la magica calotta è posta sopra il cassonetto e quindi non per tutti facilmente raggiungibile. Inoltre i cittadini che faranno una buona raccolta differenziata pagheranno sempre la stessa cifra sulla loro tassa dei rifiuti. Però chi non differenzia la spazzatura, pagherà molto di più? No, pagheranno la stessa cifra di prima.
Vi chiederete se sto giustificando chi butta la spazzatura per strada e direte che qualcosa per migliorare la gestione dei rifiuti è pur da fare.
Non giustifico assolutamente chi getta la spazzatura per strada e chi inquina l'ambiente. Penso che i trasgressori dovrebbero essere puniti con delle multe molto salate. Penso però che questo sistema per la gestione dei rifiuti non sia assolutamente il migliore in circolazione. In molti comuni bresciani la spazzatura è raccolta con il sistema del "porta a porta", con risultati sicuramente migliori. Molti cittadini buttano la spazzatura nel cassonetto, vero. Ma nei cassonetti di quale comune? Semplice. Nei cassonetti dei comuni confinanti con Borgosatollo che non hanno adottato il sistema della calotta elettronica. Gettando la spazzatura in altri comuni non hanno quindi il problema di differenziare la spazzatura e buttano tutto lo sporco in un unico sacchetto.
Probabilmente la calotta elettronica non è il sistema migliore per la gestione dei rifiuti e per favorire la cultura della raccolta differenziata.
Per il momento, agli occhi dei cittadini non sembra che il nuovo servizio sia particolarmente soddisfacente. Staremo a vedere al termine dei due anni di prova previsti dal contratto tra il Comune e l'Aprica se i dati saranno positivi. Ah già... i dati li controllano solo l'Aprica. Qualcosa mi fa pensare che fra due anni avremo dei risultati splendidi in favore della calotta magica.