venerdì 25 luglio 2014

BILANCIO Il pungolo di Sel: la Giunta Del Bono dà buoni frutti, ma ora acceleriamo

dal Giornale di Brescia
di venerdì 25 luglio 2014 (pag. )

articolo di a. car.

«Un impegno che sta dando buoni frutti, all'internodel quale però non sentiamo ancora il respiro di un nuovo disegno di città». Ad un anno dalle amministrative il coordinamento cittadino di Sinistra, ecologia e libertà traccia un primo bilancio sull'operato della giunta Del Bono. Una sintesi che «cosciente delle difficoltà oggettive del periodo, dalla scarsità di risorse e dai limiti imposti dal patto di stabilità, riconosce lo sforzo compiuto per mantenere i servizi ai cittadini in difficoltà» spiega Paolo Bravi Mori.
Positivi anche «il risanamento dei conti lasciati disastrati, il nuovo sistema di governance di A2A che ci auguriamo più sensibile e indirizzato ad una mission centrata sulla città, la ristrutturazione di Omb, il sistema dei Consigli di Quartiere, il contenimento degli sfratti e il recupero deciso per la Tintoretto».
Ora Sel chiede più coinvolgimento delle forze di coalizione: «Sulla revisione del Pgt, arricchito nei primi mesi di amministrazione con forti contenuti ambientalisti, notiamo un rallentamento, mentre procedono le operazioni per la realizzazione di 3 nuovi centri commerciali e gli interventi legati al polo logistico Italgross a Buffalora - continua Bravi Mori-. Qui le manovre in corso stanno mettendo a dura prova il Parco delle Cave, per il quale non è partito alcun progetto partecipato». Più in generale, sulla gestione della città «ci sembra tempo di rivedere il regolamento di polizia urbana consegnato dall'ex vicesindaco Rolfi, come l'ordinanza che vieta i pic nic nei parchi, inaccettabile in una Brescia che vuole tornare a essere ospitale e amica dei suoi abitanti» ha aggiunto Bravi Mori. 
Infine il Bigio: «Le commissioni tecniche vanno bene, ma la filologia non può imporre ai bresciani una statua celebrativa dell'era fascista». Poi il capitolo diritti: «Ripresentiamo le firme per il riconoscimento delle famiglie su base affettiva - ricorda Andrea Grasso -, una questione da affrontare seriamente».

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