lunedì 15 settembre 2014

In ricordo di padre Pino Puglisi

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Il 15 settembre del 1937 è il giorno in cui nacque Pino Puglisi ma è anche il giorno in cui venne assassinato, nel 1993, per mano di Cosa Nostra. Padre Pino Puglisi nacque, visse e lottò a Palermo, nella sua città, in particolare nel difficile quartiere Brancaccio per ridare dignità al suo territorio e per trasmettere ai giovani la speranza e la possibilità di cambiare in meglio.

Padre Pino Puglisi venne ucciso davanti al portone di casa sua intorno alle 22:45. Secondo le ricostruzioni dell'accaduto, don Pino Puglisi era a bordo della sua Fiat Uno di colore bianco e, sceso dall'automobile, si era avvicinato al portone della sua abitazione. Qualcuno lo chiamò, lui si voltò mentre qualcun altro gli scivolò alle spalle e gli esplose uno o più colpi alla nuca. 

Il 19 giugno 1997 venne arrestato a Palermo il latitante Salvatore Grigoli, accusato di diversi omicidi tra cui quello di Don Pino Puglisi. Poco dopo l'arresto Grigoli cominciò a collaborare con la giustizia, confessando 46 omicidi tra cui quello di don Puglisi. Grigoli, che era insieme a un altro killer, Gaspare Spatuzza, gli sparò un colpo alla nuca. Dopo l'arresto egli sembrò intraprendere un cammino di pentimento e conversione. Lui stesso raccontò le ultime parole di don Pino prima di essere ucciso: un sorriso e poi un criptico "me lo aspettavo.
Mandanti dell'omicidio furono i capimafia Filippo e Giuseppe Graviano, arrestati il 26 gennaio 1994. Giuseppe Graviano venne condannato all'ergastolo per l'uccisione di don Puglisi il 5 ottobre 1999. Il fratello Filippo, dopo l'assoluzione in primo grado, venne condannato in appello all'ergastolo il 19 febbraio 2001. Furono condannati all'ergastolo dalla Corte d'assise di Palermo anche Gaspare Spatuzza, Nino Mangano, Cosimo Lo Nigro e Luigi Giacalone, gli altri componenti del commando che aspettò sotto casa il prete.

Oggi ricordiamo l'impegno e i valori trasmessi da padre Pino Puglisi con una sua frase:

"É importante parlare di mafia, soprattutto nelle scuole, per combattere contro la mentalità mafiosa, che è poi qualunque ideologia disposta a svendere la dignità dell'uomo per soldi".

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