martedì 12 gennaio 2016

Con Ilaria Cucchi, per suo fratello Stefano, senza se e senza ma

Qualche giorno fa Ilaria Cucchi ha pubblicato sulla sua pagina facebook la foto di uno dei carabinieri indagati nel processo "Cucchi bis" per aver ammazzato di botte il fratello Stefano.
Una foto, quella che vedete anche nell'articolo, già pubblica sul profilo del carabiniere e quindi non utilizzata per la prima volta da Ilaria Cucchi. A seguito del fatto, Ilaria è stata sommersa di critiche riguardanti all'opportunità di pubblicare o no la foto. Manco a dirlo, le critiche più aspre sono giunte proprio da esponenti politici, e non, di destra che sin dal giorno della morte di Stefano, e nonostante le imbarazzanti evidenze successive, hanno sempre difeso a spada tratta l'operato dei carabinieri.
Personalmente mi voglio schierare convintamente con Ilaria, e nel mio piccolo condivido anch'io la foto del carabiniere che quella sera ha picchiato un ragazzo all'interno di una caserma. Anzi, invito chiunque a fare lo stesso, a condividere la foto del carabiniere sui propri profili perché quanto accaduto alla famiglia Cucchi può accadere a ognuno di noi. In un paese democratico, o che dice di esserlo, non è tollerabile entrare vivo in una caserma e non uscirne più perché degli uomini che dovrebbero rappresentare lo Stato hanno deciso di divertirsi a picchiare un ragazzo.
Non è di certo Ilaria Cucchi a doversi vergognare per aver pubblicato una foto, ma sono quei rappresentanti delle forze dell'ordine che dovrebbero vergognarsi per non aver onorato lo Stato italiano che rappresentavano indossando la divisa dell'arma dei carabinieri. Si vergognino quei rappresentanti delle istituzioni e uomini politici che delegittimano la battaglia di Ilaria e della sua famiglia che lottano per ottenere giustizia in nome di Stefano e di tutte le vittime di soprusi analoghi accaduti misteriosamente nelle caserme italiane.

Io sto con Ilaria Cucchi, per Stefano, senza se e senza ma.

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