venerdì 10 marzo 2017

Agevolare il rientro dei capitali stranieri non diminuirà la povertà

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L'ultima mossa del Governo Renzi, Gentiloni pardon, ma d'altra parte la somiglianza è così tanta che è facile sbagliare, si chiama "Flat Tax". La "Flat Tax", letteralmente "tassa piatta", prevede il pagamento di un'imposta forfettaria, un obolo più che altro, di 100mila euro per ciascun periodo d'imposta per cui viene esercitata al fine di favorire il trasferimento della residenza in Italia delle persone con un alto patrimonio.
La tassa riguarderà solo chi è residente all'estero da almeno 9 periodi d'imposta negli ultimi 10 anni e garantirà benefici anche ai familiari del Paperone di turno. Basterà, infatti, versare 25.000 € d’imposta sostitutiva e anche i familiari potranno dichiarare la loro residenza nel Bel Paese.

La Flat Tax è assolutamente iniqua e dà l'idea dell'impostazione politica neoliberista del Governo.
Mentre ai lavoratori sono chiesti sempre maggiori sacrifici, per la crisi economica prima e per una maggiore competitività poi, ai proprietari di grandi capitali vengono srotolati tappeti di velluto rosso come segno di benvenuto.

E mentre la povertà in Italia aumenta con più di una persona su quattro a rischio povertà o esclusione sociale, nel 2015 l'Istat stima 17 milioni 469 mila persone (28,7% della popolazione), il Governo non riesce a produrre di meglio che il reddito d’inclusione. Una misura complessiva di 1,6 miliardi che sarà destinata a 1,8 milioni di persone, vale a dire poco più del 10% delle persone a rischio povertà. 

Il sostegno al reddito e la lotta alla povertà va condotta in altri modi, per esempio introducendo una legge patrimoniale sui grandi patrimoni, dimezzando la spesa per gli F-35 e rilanciando la lotta all’evasione fiscale. Misure dal valore complessivo stimato in 22,5 miliardi di euro che potrebbero finanziare strumenti come il reddito minimo garantito come vera forma di lotta alle diseguaglianze.

Deve quindi essere un impegno preciso di chi fa politica chiedere un impegno maggiore al Governo, un impegno vero per aiutare le classi più deboli e non per far diventare l'Italia un nuovo paradiso fiscale. 

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