mercoledì 6 settembre 2017

Diario dal campo di volontariato presso il bene confiscato “Libera Masseria”: giorno 2

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Dopo la prima giornata di lunedì, dedicata alla conoscenza reciproca fra tutti i partecipanti e all’approfondimento del significato del termine “mafia”, martedì i lavori sono entrati nel vivo.

Giusto il tempo di un caffè e poi una breve riunione per dividerci i compiti e i lavori da fare per migliorare e abbellire l'ex fortino confiscato alla famiglia Valle. In pochi giorni di lavoro era impossibile progettare lavori di lunga durata, così come gruppo di volontari ci siamo dedicati a opere di giardinaggio, lavori artistici, pulizie e anche a piccoli lavoretti di muratura e piastrellamento.

Lavoro da fare ce n’era, c’è e ce ne sarà per tutti quelli che volessero partecipare al percorso di riappropriazione di un bene tornato pubblico ma che fino a qualche anno fa era il quartier generale di un potente capo di ‘ndrangheta, ottenuto grazie a ricavi illeciti.

Nel pomeriggio, dopo l’ottimo pranzo cucinato dai volontari della “Libera Masseria”, abbiamo svolto un paio d’ore di formazione: prima con una video-intervista a Emanuele Macaluso, ex parlamentare del Partito Comunista Italiano, il quale ha raccontato l’occupazione delle terre che, di fatto, ha dato inizio al movimento antimafia.

All termine dell’intervista a Macaluso è intervenuto Roberto Iovino, membro della FLAI Cgil nazionale, che ha evidenziato le similitudini tra il fenomeno del caporalato e il significato delle lotte contadine raccontate da Macaluso. Lotte che portarono all’occupazione delle terre anche a sostegno del Decreto Gullo che prevedeva l’assegnazione dei terreni incolti o mal coltivati ai contadini.
Nel dopoguerra i terreni agricoli erano fondamentali per la mafia perché possedere i terreni significava detenere il potere e concedere il lavoro.

A conclusione della serata una bella cena in compagnia a Rescaldina, sempre in provincia di Milano dove la mafia non esiste, presso il ristorante La Tela confiscato anch’esso alla mafia.


A domani per il diario di giorno 3.

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